martedì 1 dicembre 2009


GIUSEPPINA ED IL SUO QUARTIERE

Un aspetto interessante nella vita di Giuseppina è il suo stretto legame con il quartiere Monti-Esquilino nel quale era nata nel 1875 e dove è santamente morta nel 1927.
Questo fatto mi ha particolarmente colpito, perché anche io vivo in questa zona di Roma dove sono venuto al mondo, ho studiato e trascorso la mia esistenza con la famiglia. L’avere in comune con Lei tanti luoghi, strade, chiese e palazzi mi ha spinto a sentirla come una parte di me stesso e ha sviluppato in me un’attrazione più umana e uno maggior senso di tenerezza verso la sua persona.
Innanzi tutto le vie. Giuseppina era nata in via dei Quattro Cantoni n°36, a poche centinaia di metri da casa mia. I suoi numerosi spostamenti di residenza non l’hanno mai allontanata dal quartiere se non per brevissimi periodi (a parte l’esperienza in Argentina e brevi permanenze in Liguria e nelle Marche). E così la vediamo andare a vivere, tra gli altri luoghi, a via Merulana, a poche decine di metri da dove vivo io, a via dell’Esquilino n°38, nello stesso palazzo dove è vissuta a lungo mia moglie da ragazza, a Piazza S.Giovanni, in via Urbana e in altre strade a me molto familiari.
Poi le chiese. La Basilica di Santa Maria Maggiore, cuore e centro del quartiere Monti-Esquilino, è il Tempio dove la Serva di Dio ha visto la luce del Battesimo e dove ha chiuso gli occhi cristianamente. E’ un fatto commovente ed importantissimo. La Basilica Liberiana è la Chiesa di Giuseppina, il suo punto di riferimento spirituale, il suo universo. Ma anche la vicina Basilica di San Giovanni ha ospitato un momento fondamentale della Sua vita: la Cresima. Queste due chiese rappresentano l’anima del territorio e sono legate al quartiere da secoli di storia.
A Via Merulana c’è la parrocchia dei Santi Marcellino e Pietro, la mia parrocchia. Ebbene, proprio in questa chiesa, posta nell’avvallamento tra l’Esquilino e il Celio, sono stati celebrati i funerali di Giuseppina nel gennaio del 1927. E proprio davanti a questa chiesa c’è la Basilica Minore di Sant’Antonio al Laterano, dove Lei ha vissuto la sua missione di terziaria francescana nell’incarico di Maestra delle novizie. Nella stessa fraternità oggi il ministro è chi scrive queste note e tale fatto mi conferma l’esistenza di un legame spirituale che in qualche modo mi unisce a Lei.
E ancora, gli istituti religiosi dove Giuseppina aveva cercato di realizzare la sua vocazione alla vita religiosa sono ubicati nel cuore del quartiere Monti e sussistono ancora.
Certo, tutto quello che abbiamo segnalato ha un valore puramente storico mentre la nostra attenzione dovrebbe rivolgersi in particolar modo al messaggio spirituale che Lei ci ha lasciato, in particolar modo alla testimonianza di una fede granitica, totalitaria, che ha vissuto per tutta la vita, in un continuo rapporto con il suo unico Amore, Nostro Signore Gesù Cristo. Certo, Carità e Speranza non le sono mai mancate, anzi hanno illuminato tutta la sua vita, ma è la Fede, quella che Lei ha vissuto con totale ed impressionante disponibilità, ad illuminare questo quartiere e la nostra Speranza.

(Guido Fiorani)