CRONACA DELL’ANNIVERSARIO
I fedeli di Giuseppina Berettoni ogni anno La
ricordano per il giorno del suo dies
natalis al cielo nella domenica più vicina al 17 gennaio, giorno della sua
morte, nel 1927, avvenuta dopo un malessere sopraggiunto quand’ era in preghiera, dopo
aver ricevuta la Santa Comunione, china su un inginocchiatoio della basilica di
Santa Maria Maggiore, la stessa chiesa in cui fu battezzata.
La liturgia della
domenica ci ha riportato alla memoria l’ eccomi di Samuele e il passo dell’Evangelo giovanneo: “ «Che cosa cercate?».
Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete».
Andarono dunque e
videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui”. Come Giuseppina, noi
lo seguiamo secondo l’esempio di S. Francesco, sine glossa ?
Celebrante anche
quest’anno è stato P. Candido Hofmann, ofm. Concelebrante è stato mons.
Alfredo Sipione, rettore della Basilica
di Santa Sabina, che mai manca di starci accanto con una presenza discreta
e fedele nel ricordo di Giuseppina Berettoni.
L’attenzione alla vita, esempio e messaggio della nostra consorella Giuseppina Berettoni continua a suscitare interesse e quale segretario del Centro Giuseppina Berettoni devo dire che non c’è mese che non invii del materiale richiestomi da tante parti del mondo, in Italia e all’estero.
In Italia ricordo
i contatti che con il Centro G. Berettoni ha voluto prendere il Comune di Morrovalle,
nelle Marche, località da cui proveniva la famiglia del padre.
Ad accoglierci quest’anno, non è stato il caro fra’
Paolo Cori, frate minore cappuccino (vedi) della Basilica di San Lorenzo al
Verano, uomo dolce e generoso, classe 1935, che ci ha lasciato il 2 marzo dello
scorso anno.
Sempre
disponibile, non si possono dimenticare il suo sorriso, le sue misurate parole. Ogni anno mi "inseguiva" per portarmi le offerte
giuntagli e in qualche modo a noi non necessariamente dovute, mentre
allontanandoci dalla Cappella del Verano, ci rechiamo – dopo la S. Messa – a
rendere omaggio alla tomba della Serva di Dio Giuseppina Berettoni, al lotto 2
del Pincetto. Una prece.
In
quest’anniversario, sono invece arrivato in ritardo alla preghiera sulla tomba,
perché impegnato a sgomberare il tavolino del piccolo ristoro offerto dopo la
Messa – in questo freddo gennaio – di un the caldo e due biscotti.
Un tavolinetto che ci ha organizzato P. Frumenzio,
già assistente Ofs Lazio (che saluta tutta la nostra fraternità!) e curato da
un giovane frate che ha ricevuto l’incarico di fra’ Paolino che mi ha detto:
“ma io ho tanti impegni che non posso stare in Cappella come lui e ora la
cappella è aperta solo alcuni giorni la settimana”.
I frati sono
pochi ... vorrei chiudere questa breve e incompleta cronaca con l’invito a
pregare per le vocazioni con una sequenza che ho imparato dalla mia formazione
che prima che francescana è stata rogazionista: “manda Signore apostoli santi
alla tua Chiesa!”. Lo si dice anche prima di ogni pasto, quale nutrimento
spirituale.