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foto: in fondo alla teoria delle colonnette, vi è l'ingresso della Fraternità OFS
e del Centro Giuseppina Berettoni.
e del Centro Giuseppina Berettoni.
Attualmente, il Centro Giuseppina Berettoni è ospite della fraternità OFS di Sant'Antonio in via Merulana, tra gli attori per la Causa di beatificazione. Giuseppina fece parte di questa fraternità,
ricoprendovi anche l'incarico di Maestra delle novizie.
Assistente della fraternità, era allora un santo frate,
il servo di Dio fr. Ignazio Beschin, ofm.
Il comprensorio di via Merulana, già sede della Curia generalizia dell'Ofm,
Assistente della fraternità, era allora un santo frate,
il servo di Dio fr. Ignazio Beschin, ofm.
Il comprensorio di via Merulana, già sede della Curia generalizia dell'Ofm,
Ordine dei frati minori, oggi ospita - accanto alla basilica-santuario
di Sant'Antonio, il Collegio internazionale annesso alla Pontificia Università Antonianum e la Pontificia Accademia Mariana Internationalis il cui ingresso è posto alla destra di chi ha scattato la foto.
Alla sinistra del fotografo, invece, vi è la portineria:
di Sant'Antonio, il Collegio internazionale annesso alla Pontificia Università Antonianum e la Pontificia Accademia Mariana Internationalis il cui ingresso è posto alla destra di chi ha scattato la foto.
Alla sinistra del fotografo, invece, vi è la portineria:
cogliamo l'occasione per ringraziare i frati Jorge e Teodoro per il servizio
d'accoglienza riservato ai fedeli e amici del Centro Giuseppina Berettoni.
La sede dei terziari francescani, ai tempi di Giuseppina, era alle corrispondenti finestre del primo piano di dov'è oggi, e vi si accedeva direttamente dalla sacrestia della Basilica: il chiostro, ora parcheggio pur ricco di aiuole, era messo a coltivazione *).
Chissà se Giuseppina lo abbia mai visto innevato!
d'accoglienza riservato ai fedeli e amici del Centro Giuseppina Berettoni.
La sede dei terziari francescani, ai tempi di Giuseppina, era alle corrispondenti finestre del primo piano di dov'è oggi, e vi si accedeva direttamente dalla sacrestia della Basilica: il chiostro, ora parcheggio pur ricco di aiuole, era messo a coltivazione *).
Chissà se Giuseppina lo abbia mai visto innevato!
foto dai tetti sopra il chiostro
*) Certo è il sig. Rotari, che il tipografo cui ci rivolgiamo per le nostre pubblicazioni - che da giovane giunse qui dalle Marche per fare apprendistato nella tipografia dei frati - in questo chiostro, per la prima volta in vita sua vide un albero di "portogalli", come allora erano chiamate le arance. Allora, per fattori climatici nelle Marche non erano coltivati. Oggi, dei laboratori c'è rimasta solo la falegnameria. Ogni anno - con l'opera di P. Antonio Baù - viene qui concepito ogni anno un presepe, squisita tradizione francescana, per la Basilica, tra i più apprezzati non solo in ambito cittadino, meta di numerosi visitatori.