Nell'ultimo numero della rivista "MIRACOLI" (Anno II, n. 6 - 14 febbraio 2014) della Guido Veneziani Editore di Milano è stato pubblicato un articolo su un avvenimento che visse la serva di Dio Giuseppina Berettoni, sotto la dicitura "Oltre la vita" e a firma di Giuseppe Fallica. L'articolo riporta un avvenimento risalente al 1906, "quando un'anima dannata apparve improvvisamente alla serva di Dio Giuseppina Berettoni. Ecco che cosa raccontano i biografi".
L'articolo riporta avvenimenti che fanno parte della fase di vita della serva di Dio Giuseppina Berettoni, già riportati in biografie, come ricorda l'autore, a lei dedicate. Furono quelli anni di grande maturazione della sua vita di donna e nella sua vita di Fede, anni in cui ci si fanno le domande più profonde del nostro essere al mondo.
Ogni conversione, se davvero vissuta fin dalla radice del proprio essere, ci riserva momenti straordinari, come quelli vissuti dalla nostra Giuseppina e quali raccontati nell'articolo con grande enfasi: "Lo scheletro disse: 'sono un'anima dannata'". Un'enfasi che è nello stile del settimanale, che, occorre dire è molto attento all'insegnamento della Chiesa e - al di la dei titoli altisonanti - è capace di illustrare ai lettori elementi fondamentali di catechesi. Di fatto, si direbbe nei paesi anglosassoni, è un settimanale "pop", che in questo periodo di crisi dell'editoria giunge a batterere 60.000 copie alla settimana.
Avvolte sono i particolari che fanno la differenza: accanto al racconto dello 'scheletro', è stata pubblicata una foto di Giuseppina col sottotitolo: "La sua forza era la simpatia. Romana de Roma, Giuseppina Berettoni nacque nel 1875. Aveva un'intelligenza viva e versatile, una parola che avvicinava tutti, a cominciare dai sacerdoti che l'ascoltavano incantati e con gran profitto". Questa breve didascalia è, forse, la summa di quanto Giuseppina seppe nella sua poco più che cinquantenne vita esprimere quale esempio di vita cristianamente vissuta nella diocesi di Roma: "tutti" specialmente gli ultimi e i sacerdoti.
L'articolo riporta avvenimenti che fanno parte della fase di vita della serva di Dio Giuseppina Berettoni, già riportati in biografie, come ricorda l'autore, a lei dedicate. Furono quelli anni di grande maturazione della sua vita di donna e nella sua vita di Fede, anni in cui ci si fanno le domande più profonde del nostro essere al mondo.
Ogni conversione, se davvero vissuta fin dalla radice del proprio essere, ci riserva momenti straordinari, come quelli vissuti dalla nostra Giuseppina e quali raccontati nell'articolo con grande enfasi: "Lo scheletro disse: 'sono un'anima dannata'". Un'enfasi che è nello stile del settimanale, che, occorre dire è molto attento all'insegnamento della Chiesa e - al di la dei titoli altisonanti - è capace di illustrare ai lettori elementi fondamentali di catechesi. Di fatto, si direbbe nei paesi anglosassoni, è un settimanale "pop", che in questo periodo di crisi dell'editoria giunge a batterere 60.000 copie alla settimana.
Avvolte sono i particolari che fanno la differenza: accanto al racconto dello 'scheletro', è stata pubblicata una foto di Giuseppina col sottotitolo: "La sua forza era la simpatia. Romana de Roma, Giuseppina Berettoni nacque nel 1875. Aveva un'intelligenza viva e versatile, una parola che avvicinava tutti, a cominciare dai sacerdoti che l'ascoltavano incantati e con gran profitto". Questa breve didascalia è, forse, la summa di quanto Giuseppina seppe nella sua poco più che cinquantenne vita esprimere quale esempio di vita cristianamente vissuta nella diocesi di Roma: "tutti" specialmente gli ultimi e i sacerdoti.
Ringraziando Giuseppe Fallica, autore del servizio, il direttore e la redazione di "Miracoli", a noi non resta che ricordare che la "santità" di Giuseppina - cui rivolgere la nostra intercessione - è da leggersi soprattutto come un'esempio nell'esercizio delle virtù nell'ordinarietà della vita che ne fa oggi, più che mai, una antesignana di quella Chiesa le cui eco arrivano al soglio di Pietro partendo dalle periferie esistenziali del mondo.