Vi proponiamo una pagina tratta dal Diario e scritta nel 1896. Giuseppina ha una visione chiara della missione del sacerdozio. È fermamente convinta che occorre pregare e soffrire per il sacerdozio, anche in maniera eroica: “Guai ai sacerdoti che perdono la loro fiamma apostolica…salvare un’anima sacerdotale è salvare un numero grande di anime, perché ogni sacerdote santo è una rete che trascina anime a Dio”. La salvezza delle anime passa anche attraverso i sacerdoti, oggetto principale dell’amore di Gesù e continuatori della sua opera salvifica.
“Era il giorno di Pentecoste, il giorno dell’Amore
ed io Gli chiesi, con tutto lo slancio di cui potevo essere capace,
d’investirmi e di trasformarmi in modo d’addivenire degna vittima di carità, e
d’impossessarsi e di trasformare tutti gli uomini. Ma in modo speciale invocai
la discesa del Divino Spirito sul romano Pontefice, sul Sacro Collegio dei
Cardinali, sui Vescovi e sui Sacerdoti. Fu allora il mio spirito rischiarato
d’una luce improvvisa per la quale io vidi i molti e gravi pericoli in cui
trovasi il sacerdote (secolare specialmente) di cadere nelle reti che il nemico
delle anime gli tende per indurlo a prevaricare. E che queste reti, formate di
fili sottilissimi, solo potranno scorgere quelli tra i Ministri dell’Altissimo
che avranno purificato l’occhio nella contemplazione delle eterne verità viste
attraverso l’Ostia Santa. E udii impormi internamente di offrirmi vittima pel
Sacerdozio; e per Esse (dopo la meschina offerta che feci di me stessa)
concepii un interesse ed un affetto mai inteso prima.
Era il giorno del Corpus Domini dello stesso anno
(1896). Dopo la S. Comunione
io misi il mio cuore ai piedi di Gesù, supplicandolo a volersi degnare di
parlargli. Ed Egli parlò al mio cuore il persuasivo linguaggio dell’amore. Egli
parlò e la Sua
parola mi svelò nuovi arcani e mi animò a tutto sacrificare pur d’accrescere
nelle anime in genere, fiducia nella mediazione di Gesù Vittima perenne sui
nostri altari, e per i Sacerdoti in particolare effondere stima ed amore al
Loro sublime stato…
Io voglio – le dice Gesù - che tu ti dia specialmente a
quest’apostolato…La missione ch’Io t’affido a prò dei miei Ministri richiede
grande spogliamento di te stessa e molta orazione. Dì al tuo Confessore che ti
ci disponga ed Egli sarà il primo su cui l’eserciterai”.
Giuseppina come conseguenza di questa eroica offerta affrontò sofferenze incredibili e spiritualmente laceranti, attraversò a volte periodi tenebrosi, come se fosse abbandonata. Tutte le sue sofferenze, però, andavano a buon fine. A tal proposito abbiamo la testimonianza del domenicano P. Blat, suo direttore spirituale che, dopo la morte della figlia spirituale, dichiarò “faccio testimonianza davanti a Dio che mi giudicherà, che non mentisco, di aver sentito in me effetti salutari e notevoli di lume divino e di carità”.