una fede consapevole,
animata dalla carità
In
quest’anno dedicato alla fede, desideriamo ricordare come la serva di Dio
Giuseppina Berettoni abbia praticato l’esercizio della prima virtù teologale
Giuseppina è
stata testimone di fede, di una fede semplice e vigorosa perché animata dalla
carità.
Il senso di
stupore per l’amore di Dio, che traspariva dal suo ottimismo di fronte ai
pericoli e alle miserie della vita, era segno dell’incrollabile fede con la
quale operava in favore di quanti vivevano situazioni di disagio e di
sofferenza.
Il suo
impegno apostolico e il suo stile di vita, improntato alla povertà e alla
austerità, esigevano un docile abbandono nella provvidenza, abbandono che
traeva origine unicamente nella sua convinzione dell’efficacia dell’azione
divina, della sua fede in Colui che tutto può. Giuseppina ha fatto della sua
esistenza un dono: il suo generoso servizio aveva un vasto campo d’azione che
si estendeva dall’assistenza ai moribondi, all’insegnamento, al recupero morale
delle ragazze che avevano intrapreso la via della perdizione.
Lo spirito
di fede la spingeva ad iniziative che andavano al di là delle sue forze
riuscendo a portare a termine ciò che si prefiggeva. Per fede viveva alla
presenza continua di Dio, fiduciosa che il Padre non l’avrebbe lasciata
nell’ombra delle incertezze e dell’inquietudine nell’interpretare la Sua
volontà.
Infatti, se
ci si vuol rendere conto della sua fermezza nel perseguire gli obiettivi che si
proponeva, se si vuol cogliere il significato dello spirito di sacrificio con
cui si donava, è necessario risalire alla fede granitica, alimentata dall’amore
e radicata nel Vangelo, che animava ogni sua azione.
Solo una
fede consapevole, animata dalla carità poteva aiutarla a sostenere lotte, a
superare ostacoli, delusioni, incomprensioni, a sopportare dolori fisici, ad andare
avanti con fervore e impegnarsi, nonostante tutto, nella edificazione del Regno
di Dio.
Quali sono
le prove di questa fede semplice e coraggiosa?
La fede di
Giuseppina si manifestava nella espressione dolce del suo sguardo. Infatti
l’abbandono alla volontà di Dio era il motivo fondamentale della sua serenità,
del suo ottimismo che non venne mai meno.
In ogni
circostanza, in tutto e dappertutto cercava la volontà di Dio. Nei suoi
propositi, nei suoi progetti l’unico obiettivo era quello di affermare la
gloria e l’amore di Dio ad ogni costo.
E gli esiti
erano sempre un successo perché il gran segreto di Giuseppina, per la buona
riuscita delle sue iniziative, era quello di attingere quotidianamente alle tre
fonti: dell’eucaristia, al centro della sua vita, del Vangelo che non
tralasciava mai di portare con sé e dell’affidamento a Maria, sostenitrice
delle sue opere.
Letizia Li
Donni