sabato 5 dicembre 2020

Virtù della Serva di Dio Giuseppina Berettoni: la Purezza





La purezza della Serva di Dio Giuseppina Berettoni fu illibata, e conservò fino alla morte una semplicità da bambina. A nove anni fece il voto di verginità. Tanto era l'amore a questa bella virtù che per conservarla in sé, non solo fuggiva qualunque occasione potesse adombrarla, ma non risparmiava al suo corpo, digiuni e penitenze. E perché questo fiore illibato fosse conservato e rispettato in altre anime, usava in certe occasioni, di una forza e di una arditezza rare in una donna.
Un giorno, saputo che un uomo aveva osato mancare di rispetto ad una giovanetta, tante ne seppe dire a quell'uomo, che lo costrinse ad inginocchiarsi e chiedere perdono. Una sera in treno (nel 1912) accortasi che un giovane si avvicinava troppo e molestava una signorina che viaggiava in sua compagnia, scattò, prese quel giovane per la cravatta e lo spinse violentemente indietro; alle proteste di lui, rispose con tanta serietà e fermezza che l'obbligò ad allontanarsi. Trovò la forza di conservare la sua purezza, nella preghiera e nella mortificazione.