Roma 18 gennaio 2015 – Il Centro Giuseppina ha ricordato con una Messa presso la cappella del cimitero del Verano l’88 Anniversario del dies natalis della sD. Giuseppina Berettoni.
Ad accogliere i fedeli e i sacerdoti c’era P. Frumenzio De Donato dei PP. Cappuccini del vicino
convento di San Lorenzo fuori le mura. A questi è infatti affidata la cappellania del cimitero. La
S. Messa è stata presieduta da P. Candido Hofmann ofm e mons. Alfredo
Sipione, rettore della basilica di S. Balbina.
Dopo la messa e un momento di agape fraterna sotto il portico della Cappella, c’è stata la visita alla tomba che per l’occasione Lucia ha sistemato a festa.
Le letture della domenica contemplavano lo struggente passo della chiamata di Samuele (quello dell' "Eccomi! ... Parla il tuo servo ti ascolta") e il vangelo di Giovanni 1,35-42 ("Che cosa cercate? ... Rabbì, dove dimori? ... - Venite e vedete") nel quale l'evangelista inserisce la vocazione dei discepoli all'interno dell'iniziativa di Dio nella quotidianeità della nostra vita. E San Paolo nella Lettera ai Corinzi: "Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi. Infatti è stato pagato a caro prezzo: glorificate dunque Dio nel vostro corpo".
P. Candido nell’omelia, ha ricordato, ripercorrendo i tratti salienti della vita di Giuseppina, come Ella sia morta prematuramente (a soli 52 anni) dopo un esistenza tutta consumata nell'apostolato. Di come, perseverando nel desiderio di corrispondere in ogni sua scelta di vita alla volontà del Signore, Giuseppina, dimentica di se stessa, "si sia spesa tutta per Gesù": "Tutte le mie forze, tutta la mia vita voglio spendere per fare conoscere Gesù in mezzo al popolo cristiano".
Marco Stocchi, segretario del Centro, al termine della messa e momento dei ringraziamenti, ha ricordato quando Giuseppina entrando in monastero prese il nome di Gesuina e come la spiritualità della serva di Dio sia stata squisitamente cristocentrica.
Ricorrendo la Giornata del rifugiato, ha ricordato, infine, l’opera missionaria di Giuseppina, con le Missionarie del Sacro Cuore di Santa Francesca Saverio Cabrini, tra i migranti di Buenos Aires. Tante volte la nostra insofferenza verso chi giunge da lontano a vivere nelle nostre città è perchè non si sa vederne la persona, "il Volto" di un incontro nella vita di chi bussa alla porta del nostro cuore.
Le letture della domenica contemplavano lo struggente passo della chiamata di Samuele (quello dell' "Eccomi! ... Parla il tuo servo ti ascolta") e il vangelo di Giovanni 1,35-42 ("Che cosa cercate? ... Rabbì, dove dimori? ... - Venite e vedete") nel quale l'evangelista inserisce la vocazione dei discepoli all'interno dell'iniziativa di Dio nella quotidianeità della nostra vita. E San Paolo nella Lettera ai Corinzi: "Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi. Infatti è stato pagato a caro prezzo: glorificate dunque Dio nel vostro corpo".
P. Candido nell’omelia, ha ricordato, ripercorrendo i tratti salienti della vita di Giuseppina, come Ella sia morta prematuramente (a soli 52 anni) dopo un esistenza tutta consumata nell'apostolato. Di come, perseverando nel desiderio di corrispondere in ogni sua scelta di vita alla volontà del Signore, Giuseppina, dimentica di se stessa, "si sia spesa tutta per Gesù": "Tutte le mie forze, tutta la mia vita voglio spendere per fare conoscere Gesù in mezzo al popolo cristiano".
Marco Stocchi, segretario del Centro, al termine della messa e momento dei ringraziamenti, ha ricordato quando Giuseppina entrando in monastero prese il nome di Gesuina e come la spiritualità della serva di Dio sia stata squisitamente cristocentrica.
Te solo, mio Gesù, sempre Te solo
Vuò aver nel cor, nell'alma e nel pensiero
Te solo unico Vero
Divino Amor nel quale mi consolo !
dai diari di Giuseppina